CONOSCERE LA GLICEMIA
Uno degli obiettivi principali nella gestione del diabete è quello di mantenere, quanto più possibile, la glicemia entro determinati intervalli di normalità nell’arco dell’intera giornata. La glicemia, ovvero la concentrazione di zucchero nel sangue, deve quindi essere monitorata attraverso una serie di operazioni quotidiane che prendono il nome di autocontrollo e che possono essere effettuate a casa grazie all’uso dei glucometri, piccoli strumenti elettronici che analizzano in pochi minuti i valori glicemici su un piccolissimo campione di sangue. Questo tipo di autocontrollo viene generalmente svolto la mattina a digiuno, prima dei pasti principali, due ore dopo i pasti e prima di coricarsi la sera ed è buona abitudine tenere un diario giornaliero su cui annotare i dati registrati. Questa routine non sostituisce i regolari controlli medici ma è di fondamentale aiuto perché è in grado di tenere sempre sotto controllo una situazione che può avere degli imprevisti inaspettati. Il diabete è una malattia subdola e i valori della glicemia potrebbero non essere l’unico problema del paziente affetto da questa patologia.
I VALORI DELLA GLICEMIA
Esistono dei precisi parametri che fungono da riferimento della glicemia misurata nei diversi momenti della giornata ma è importante ricordare che, in alcuni casi, questi valori sono soggettivi e possono dipendere da alcune variabili quali l’età, la familiarità, lo stile di vita e il tipo di alimentazione, l’obesità, la sedentarietà e la presenza di eventuali altre patologie.
Tuttavia, i valori riportati in questa tabella, sono quelli che descrivono i range che servono da orientamento e a far suonare, eventualmente, dei campanelli di allarme.
I criteri di giudizio espressi si riferiscono ai normali valori di glicemia nelle persone sane o diabetiche in trattamento farmacologico, ai valori di glicemia a digiuno e dopo i pasti e ai valori alterati che indicano la presenza di diabete.
Valori di riferimento della glicemia |
NORMALITA’ A DIGIUNO – 60/110 mg/dLALTERATA GLICEMIA A DIGIUNO – 110/125 mg/dLRIDOTTA TOLLERANZA GLICIDICA – 140/200 mg/dLDIABETE – ≥ 126 mg/dL |
COME MANTENERE LA GLICEMIA NELLA NORMA
Il livello di glucosio non è sempre uguale nel corso della giornata e le variazioni possono essere ricondotte al momento specifico in cui si effettua l’autocontrollo e al tipo di alimentazione che si segue. È normale, ad esempio, che dopo un pasto ricco di zuccheri o di carboidrati si arrivi ad avere un picco glicemico dovuto a un’eccessiva presenza di glucosio nel sangue, anche se temporanea. Questo è il momento in cui viene chiamato in causa uno specifico ormone, l’insulina, che è uno dei sostegni del paziente diabetico per mantenere il livello di glicemia nella norma, parallelamente all’alimentazione e all’attività fisica.
Il ruolo dell’insulina
L’insulina viene prodotta dal pancreas e la sua azione viene definita ipoglicemizzante per la sua caratteristica azione che porta all’abbassamento della glicemia. Esso, infatti, tra le varie funzioni che svolge, ha la capacità di facilitare il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule, di favorire l’accumulo di glucosio nel fegato, stimolare la produzione energetica partendo dal glucosio, stimolare la sintesi proteica e ridurre la concentrazione di acidi grassi nel sangue. Inoltre, favorisce la sintesi del colesterolo, stimola la proliferazione cellulare e favorisce l’ingresso di potassio, magnesio e fosfato nelle cellule.
Contrariamente a quanto molti potrebbero pensare, l’insulina inteso come farmaco non è sempre indispensabile in presenza di diabete. La sua assunzione può dipendere dal di diabete da cui si è affetti e dallo stato di salute generale del paziente.
Il ruolo dell’alimentazione
È verità inconfutabile che una corretta nutrizione, unitamente al controllo di altri fattori a rischio quali fumo e alcol, costituisca un’arma potentissima per prevenire molte condizioni patologiche. Nell’eventualità in cui il diabete, in qualsiasi sua forma, faccia capolino, la cura dell’alimentazione diventa ancora più importante ed è sicuramente uno dei fattori fondamentali per favorire sia il controllo del livello glicemico che del peso corporeo. La combinazione tra obesità e diabete, infatti, può portare a delle conseguenze molto gravi per non parlare del fatto che l’obesità stessa può essere una delle cause scatenanti del diabete. Ne consegue che un’alimentazione corretta e un sano stile di vita siano necessari per convivere serenamente con questa patologia e senza sopportare necessariamente eccessive privazioni.
La prima regola da seguire è quella di assumere i pasti ad orari regolari per consentire all’insulina di rimanere nei giusti livelli. Nel caso si assuma l’insulina prima di mettersi a tavola, è importante poi non saltare il pasto, per qualsivoglia motivo, per evitare picchi glicemici. Per evitare picchi sia iperglicemici che ipoglicemici è consigliabile consumare tre pasti principali (colazione, pranzo e cena ma non troppo abbondanti) intervallati da tre merende (a metà mattina, metà pomeriggio e prima di andare a letto). In questo modo si garantisce un apporto regolare e costante di glucidi in tutto l’arco della giornata.
Altre regole d’oro da seguire si possono sintetizzare in:
- Limitare la quantità di carboidrati ma mai eliminarli completamente. È buona norma scegliere carboidrati integrali e a lento rilascio quali pasta, riso, pane e cereali ma anche avena e quinoa.
- Consumare quotidianamente porzioni di frutta e verdura, preferibilmente ad alto contenuto di fibre e prima dei pasti, specialmente se precedono riso e pasta. Tra gli ortaggi da inserire spiccano carciofi, cicoria, asparagi, cipolle e tutte le verdure a foglia verde. Tra i frutti mele, agrumi, avocado, mirtilli. La frutta secca è concessa occasionalmente a causa del loro elevato apporto calorico ma qualche mandorla al giorno (circa 56 g.) o due/3 noci contribuiscono a ridurre il rischio di diabete di tipo 2 e limitano l’incidenza di malattie cardiovascolari nei soggetti prediabetici.
- Ridurre il consumo di cibi ad alto contenuto di zuccheri semplici come dolci, biscotti, gelati e preferire, come dessert a fine pasto, un frutto fresco, un sorbetto alla frutta, frutti di bosco o uno yogurt parzialmente scremato. Evitare lo zucchero come dolcificante per le bevande e preferire altri tipi come la stevia, il malto di mais, orzo o riso.
- Evitare tutti i tipi di cibi e pasti confezionati che includano grassi idrogenati o parzialmente idrogenati tra gli ingredienti.
- Evitare le carni grasse e preferire carni bianche senza pelle e pesce azzurro.
- Evitare le fritture.
- Inserire i semi oleosi nella dieta: semi di lino, girasole, chia, soia.
- Limitare l’uso delle bevande alcoliche e preferire, durante la giornata, l’assunzione di acqua, tisane, tè e anche caffè che, non zuccherati, non apportano calorie.
- Pur senza rinunciare a qualche cena fuori casa, evitare gli all-you-can eat che sono tentatori ed invitanti ma potrebbero comportare dei rischi.
Sarà comunque cura del medico di famiglia, del diabetologo e del nutrizionista aiutarti ad organizzare la dieta in maniera equilibrata a seconda dell’età, del peso corporeo e di altri fattori quali la pratica o meno di attività fisica e l’eventuale presenza di altre patologie in corso.